Una ricerca pubblicata su Science Advances dimostra che è possibile certificare le proprietà dei dispositivi ottici integrati
Novembre 9, 2023Field Laser Applications in Industry and Research – FLAIR 2024
Novembre 13, 2023Il 12 novembre 1998 Tito Arecchi, direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica, e Giorgio Bonsanti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, stipulano una convenzione per ufficializzare la collaborazione scientifica tra i due istituti, già in corso da anni grazie all’iniziativa di Luca Pezzati e Mauro Matteini. Obiettivo comune, ieri come oggi, è la salvaguardia del patrimonio culturale italiano.
25 anni fa nasce dunque a Firenze il laboratorio congiunto di Metrologia Ottica per la diagnostica dei beni culturali, con lo scopo non solo di integrare risorse e competenze, ma anche generare conoscenze per lo sviluppo di nuove tecnologie per la diagnostica, il restauro e la conservazione del patrimonio culturale.
In Italia, e in Europa, questo laboratorio scientifico di ricerca è stato il primo a nascere da una collaborazione interministeriale e a combinare scienza e beni culturali, formalizzando un nuovo metodo di lavoro fortemente interdisciplinare.
Ancora oggi professionisti delle diverse discipline lavorano a stretto contatto e collaborano sinergicamente per generare nuove conoscenze utili allo studio del processo creativo degli artisti, al monitoraggio dello stato di conservazione delle opere d’arte, allo sviluppo di nuove metodologie per capire in maniera approfondita tecniche e materiali, al fine di conservare e preservare il patrimonio per le future generazioni.
L’esperienza maturata e i grandi risultati ottenuti hanno reso questo laboratorio un modello da esportazione, tanto da divenire il prototipo per l’infrastruttura europea di ricerca sulle scienze del patrimonio, E-RIHS.
La collaborazione tra OPD e lNO, adesso istituto del CNR, festeggia dunque 25 anni di prestigiosa attività e continua a produrre risultati scientifici di rilevanza internazionale.
Emanuela Daffra, attuale soprintendente dell’OPD, ha commentato: “La crescita continua dei risultati in termini di ampiezza, approfondimento e diffusione, crescita che possiamo senz’altro definire esponenziale, conferma – se mai ce ne fosse bisogno – la geniale lungimiranza della convenzione di 25 anni fa. Ha creato, ed anche questo è importante, un ambito di lavoro ormai imprescindibile, che l’Opificio è orgoglioso di continuare”.
“I risultati ottenuti in questi anni dimostrano come scienza e innovazione possano portare grandi benefici al patrimonio culturale”, aggiunge Francesco Saverio Cataliotti, direttore CNR-INO, “soprattutto quando a lavorare insieme è un gruppo di ricerca interdisciplinare capace di affrontare i problemi di conservazione e restauro in termini di co-creazione di nuove conoscenze. Dopo 25 anni, proteggere il patrimonio culturale rimane la sfida comune che CNR-INO e OPD affrontano insieme”.